Creval, rischio Mps per Credito Valtellinese: il Cda decide sull'aumento
- di Moreno Priola
- in Finanza
- — Feb 15, 2018
Il prezzo unitario di sottoscrizione è di 0,1 euro, la partenza lunedì prossimo.
Approvati ieri sera i termini del delicato aumento di capitale di Credito Valtellinese, che partirà lunedì 19 febbraio per concludersi l'8 marzo.
Sempre giovedì è stato sottoscritto il contratto di garanzi relativo all'operazione di aumento di capitale con Mediobanca (in qualità di Sole Global Coordinator e Joint Bookrunner), Banco Santander, Barclays, Citigroup Global Markets Limited e Credit Suisse (in qualità di Co-Global Coordinators e Joint Bookrunners), Commerzbank e Société Générale (in qualità di Senior Joint Bookrunners), Banca Akros, Equita SIM e Keefe, Bruyette & Woods (in qualità di Joint Bookrunners) e MainFirst (in qualità di Co-Lead Manager), i quali si sono impegnati a sottoscrivere, secondo i termini e le condizioni previsti dal contratto di garanzia, le azioni Creval di nuova emissione eventualmente rimaste inoptate al termine dell'asta dei diritti inoptati, che si terrà successivamente al Periodo di Offerta, per un ammontare massimo pari al controvalore dell'Offerta stessa. Il prezzo delle nuove azioni e' di 10 cent e lo sconto del Terp (il prezzo teorico dopo lo stacco del diritto d'opzione) ai prezzi attuali e' del 12%.
In Borsa ieri è stata un'altra seduta sotto pressione. Anche per questo il titolo, mercoledì 14 chiuso a 10,2 euro, in Borsa ha perso un altro 4,3%. Per chi tra i 150 mila soci non seguirà, la diluzione sarà praticamente totale. "Siamo molto fiduciosi che il mercato risponderà bene", è il commento di Andrea Vismara, a.d di Equita.
Pesa l'effetto iperdiluitivo dell'operazione di rafforzamento patrimoniale: 700 milioni contro una capitalizzazione di appena 100 milioni.
Insomma: l'eredità di una passata gestione del credito quanto meno infelice e la cautela degli investitori a investire in attività bancarie che restano poco redditizie e che potrebbero risentire di un quadro politico nazionale turbolento, potrebbe mettere i bastoni tra le ruote alla banca di Fiordi, che oggi cercherà di estrarre l'asso dal mazzo per convincere collocatori e mercato che la svolta è a portata di mano e vale la pena di scommettere sul Creval, evitando ogni ipotesi di ricapitalizzazione precauzionale a carico dei contribuenti italiani, gli unici che insieme a Fiordi debbono davvero augurarsi che tutto fili liscio.