Sono queste le motivazioni che hanno spinto la Commissione europea a deferire l'Italia alla Corte di giustizia europea.
La documentazione fornita dall'Italia dovrebbe essere stata sufficiente ad evitare l'aggravamento della seconda procedura, mentre per la prima il deferimento in Corte sembra difficile da evitare.
L'Ue ha inoltre denunciato alla Corte anche Francia, Germania e Regno Unito per il superamento dei limiti di biossido di azoto. Proprio lo scorso gennaio infatti il commissario europeo all'ambiente Karmenu Vella aveva convocato i ministri di nove Paesi tra cui l'Italia, per invitarli ad adottare misure più efficaci in materia di inquinamento atmosferico. Il piano messo in campo dall'Italia per provvedere ad una normalizzazione per quanto riguarda i livelli di Pm10 è stato considerato troppo lento per Bruxelles.
"Sono saliti a 1 miliardo i danni provocati dal diffondersi della Xylella fastidiosa che ha infettato circa 10 milioni di piante in Puglia dove è comparsa per la prima volta nell'ottobre del 2012, quando fu data la prima segnalazione di anomali disseccamenti su un appezzamento di olivo".
L'Italia domani sarà deferita alla Corte di Giustizia dell'Ue nell'ambito della procedura di infrazione aperta in relazione alle misure necessarie per combattere la diffusione della Xylella Fastidiosa, un batterio che attacca gli olivi (e altre piante come la vite).