La sedentarietà uccide 88 mila persone l'anno in Italia
- di Gigliola Casassa
- in Salute
- — Nov 18, 2018
Nuovi dati che riguardano gli effetti della sedentarietà sono stati resi pubblici in un convegno all'Istituto Superiore di Sanità (ISS) dedicato all'argomento. Non va meglio tra i bambini: il 25 percento dei piccoli fa giochi di movimento per almeno un'ora soltanto un giorno a settimana. Secondo i dati del Rapporto Istisan "Movimento, sport e salute: l'importanza delle politiche di promozione dell'attività fisica e le ricadute sulla collettività", la sedentarietà è responsabile del 14,6% di tutte le morti in Italia. Gli adulti, invece, potranno raggiungere l'obiettivo di 150 minuti settimanali, praticando anche solo 30 minuti di attività fisica ben cinque volte a settimana. Quanto allo sport, ci si dedica nel tempo libero circa un italiano su tre, e la maggioranza sono giovani.
L'attività fisica non dovrebbe essere vista come un sovrappiù, ma dovrebbe essere uno stile di vita, un'abitudine.
"La promozione dell'attività fisica - sottolinea Walter Ricciardi, presidente Iss - è sicuramente importante a livello del singolo, ma anche e soprattutto in una visione societaria, per la quale diventa necessario un approccio multi disciplinare e multi- settoriale, frutto della collaborazione di varie istituzioni e del coinvolgimento di diversi settori (educazione, trasporti, ambiente, politiche fiscali, media, industria, autorità locali), affinché l'attività fisica possa diventare direttamente integrata nella quotidianità di ognuno e affinché il singolo individuo possa farsi promotore della propria salute adottando uno stile di vita attivo".
Chi ha paura dell'attività fisica? Ma dalle ricerche recenti è emerso anche un altro elemento, ovvero che la mancanza di attività fisica possa comportare una spesa in termini di costi diretti sanitari che ammontano a 1,6 miliardi di euro l'anno per determinate patologie, ovvero le quattro che sono maggiormente imputabili a questa ovvero tumore della mammella, tumore del colon-retto, diabete di tipo 2 e coronaropatia. Le donne risultano più sedentarie degli uomini, soprattutto in età avanzata, e una minore attività fisica viene rilevata anche tra le fasce meno abbienti e nelle regioni meridionali. Anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si dice preoccupata del dilagare della sedentarietà. Avvertendo che nel mondo un adulto su quattro non è attivo in modo sufficiente per scongiurare molte malattie e che l'80% degli adolescenti non raggiunge i livelli raccomandati di attività fisica. Stando ai dati raccolti, solo un adulto su due partica regolarmente sport e un bambino su quattro dedica al massimo un'ora, un giorno alla settimana, alle attività ludico-ricreative. In particolare, in Europa oltre un terzo della popolazione adulta e due terzi degli adolescenti non sembrano svolgere abbastanza attività fisica.